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DIFFERENZE TRA SHABBY CHIC E STILI SIMILI

L’arredamento Shabby Chic è una tendenza sempre più diffusa negli ultimi anni, portata avanti sia da riviste specializzate che da blog di settore.
Spesso però tale stile viene citato impropriamente, usando lo stesso termine per descrivere stili differenti, con caratteristiche anche molto diverse tra loro.
Con questo articolo vogliamo introdurvi ai caratteri principali dello Shabby Chic e alle influenze stilistiche che ne hanno ispirato l’evoluzione, dallo stile Provenzale fino all’ Industrial Chic.
Se dovete ristrutturare o semplicemente arredare casa e non sapete ancora a quale stile ispirarvi, gli articoli sulla guida agli stili di arredamento o sugli aspetti tecnici e stilistici dell’arredamento moderno vi torneranno senz’altro utili.

 

Shabby Chic

Dall’inglese “trasandato elegante”: la parola Shabby non richiama propriamente uno stile di design, ma è nata piuttosto per identificare una tecnica decorativa, ovvero una tipologia di pittura che viene applicata sui mobili stessi.
Lo Shabby deriva infatti dal Decapé, tecnica di invenzione Francese, caratterizzata da mobili ridipinti con colori chiari, principalmente bianchi in maniera grossolana e senza rifiniture. Si ottiene così un risultato grezzo che, con l’usura del tempo, permette al colore originale di riemergere.
Lo Shabby si differenzia da questa tecnica per la scelta dei colori e le tecniche di verniciatura, che conferiscono al mobile caratteristiche eleganti e trasandate allo stesso tempo.
Ufficialmente si è parlato di Shabby Chic negli anni ’80, nella rivista The World of Interiors, ma il suo successo sarà consacrato nel decennio successivo grazie alla designer Rachel Ashwell, fondatrice di una società chiamata proprio Shabby Chic.
In oltre 20 anni di storia, lo stile Shabby Chic è cambiato notevolmente ed è stato influenzato da molti altri stili, tra cui il Provenzale, il Country, il Gustaviano ed il Beach Cottage Chic, non molto diversi tra loro se non per la scelta di colori e tessuti.
Se si vuole arredare una casa secondo questo stile, è opportuno inizialmente ricercare mobili antichi che si adattino bene ad un restyling, ed utilizzare le giuste tecniche.
Sono da preferire colori chiari e/o pastello come bianco, avorio, crema, giallo, verde salvia, grigio chiaro o carta da zucchero. Consigliati inoltre tessuti leggeri come pizzi e merletti, o altri tessuti antichi e tradizionali tipici di un ambiente rurale e di fabbricazione artigianale.

 

Stile Provenzale

Come lo Shabby, è un diretto discendente del Decapè francese e prevede mobili in legno dalle linee classiche, aggraziate e talvolta tondeggianti. I colori sono quelli prevalenti della Provenza, come lavanda, lilla, azzurro, verde, zafferano, mimosa, bianco, tortora e grigio.
Oltre al legno viene spesso usato il ferro battuto (sempre verniciato) e la pietra, molto usata per i lavabi da cucina.
I pavimenti variano dal parquet al cotto, secondo i gusti personali, e si preferiscono tessuti leggeri come cotone e lino, sempre decorati con stampe floreali nelle sfumature pastello. Si aggiungono immancabili mazzetti di lavanda per profumare l’ambiente.

Country
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È uno stile proprio delle case e casali di campagna, fatto di oggetti semplici, materiali naturali, tipicamente in muratura, con mobili dove il legno è lasciato prevalentemente a vista. Mobili tipici possono essere credenze con ante a telaio, cristalliere, piattaie, dispense e madie o grandi tavoli con gambe robuste e tornite.
Per quanto riguarda i colori si preferiscono i rossi scuri, tutte le tinte del legno, i verdi, i gialli e l’avorio.
Nella variante di stile country chic i mobili vengono invece verniciati con massiccio uso di bianchi, declinati anche in avorio, panna, burro, corda e sabbia.

Gustaviano o nordico
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Prende il nome dal re di Svezia settecentesco Gustavo III che volle ricreare una “nuova Parigi nel nord Europa”, dopo avere visitato la reggia di Versailles.
Il Gustaviano si differenzia dagli stili di cui abbiamo parlato in precedenza perché si rifà ad un periodo storico ben precedente. Nasce infatti dalla fusione tra il neoclassicismo – da cui prende le linee semplici, i colori delicati e le forme armoniose – ed il rococò francese, da cui ha ereditato gli ornamenti floreali e il colore oro, anche se lo ha reso più sobrio, adattandolo allo stile nordico.
Arredi tipici di questo stile sono sedie con rosoni nella parte superiore, grandi specchi dorati, lampadari a cinque o sette braccia e candele in applique.
I colori sono chiari, luminosi e molto delicati, per catturare la scarsa luce del clima del Nord. Prevalgono dunque i bianchi e gli azzurri, ma anche altre tonalità pastello come verde salvia e rosa.
Come lo Shabby anche il Gustaviano prevede mobili con effetto Decapè, con tinte tono su tono che ne mantengono maggiormente l’armonia.
Al giorno d’oggi si definisce Gustaviano anche il look nordico-scandinavo moderno, essenziale e con finiture di legni chiari e tessuti grezzi come lino, lana e materiali come il cuoio.

Beach Cottage Chic


Il nome stesso di questo stile rimanda ad una graziosa casa al mare, con mobili in legno dipinti in modo grossolano sui toni dell’azzurro, turchese e marrone.
Gli oggetti di arredo sono corde, remi, vecchie ancore, lanterne in stile marinaro e complementi di arredo che ricordano il mondo marino in generale.

Industrial chic

Adatto più ad ambienti open space e loft, lo stile industrial chic propone arredi di produzione industriale. Armadi, lampade, tavoli da lavoro, poltrone e sgabelli sono tra i protagonisti di questo stile d’arredo.
Vengono proposti accostamenti contrastanti di pareti bianche a pareti con mattoni a vista, ed inserti in bronzo o grigio antracite, oltre ad ampie vetrate con infissi metallici e travi di legno.
Tra i materiali degli oggetti di arredo, di recupero e non, si prediligono cemento, rame ed acciaio satinato.

Se siete ancora indecisi sullo stile da adottare per il vostro prossimo progetto, siamo a vostra disposizione. Contattateci per avere un’anteprima di come diversi stili possono cambiare completamente il volto di un ambiente!